Durante il terzo trimestre di gravidanza si arriva a sperimentare le contrazioni vere:
prove tecniche di venuta al mondo.
Con questo post sul terzo trimestre di gravidanza sta per terminare il viaggio della gravidanza, la nave salpata qualche mese fa sta per arrivare in porto, un bambino o una bambina sta per venire al mondo.
La nascita che si avvicina è il tema di questo terzo trimestre di gravidanza.
Gli ormoni, il tuo corpo, il bambino gradualmente, a mano a mano che si avvicina il parto, si preparano.
Come puoi riconoscere questi cambiamenti? Ecco qualche osservazione.
Tornano stanchezza e affaticamento.
Ti accorgerai che il fiato inizia a mancare, la pancia inizia a pesare, ti stanchi più facilmente, le energie calano. In un concetto, ti sentirai rallentata. Ti voglio dire che è giusto così!
Arriva un momento in cui il bambino ti chiede di fermarti, di concederti del tempo per la relazione con lui, tempo per ascoltare ciò che ha da dire il tuo corpo.
Sperimenterai le prime contrazioni: la pancia diventa dura, tesa, non c’è dolore, solo la sensazione di un aumento di pressione nell’addome. Benvenute contrazioni!
Ecco come l’utero si allena per il parto, la sua grande “maratona”.
Queste contrazioni, chiamate di Braxton-Hicks, sono sporadiche, casuali nella giornate, vanno e vengono, sempre più numerose nella giornata quando arriverai a termine di gravidanza.
La pancia dura tutte le sere oppure dopo uno sforzo ti racconta, appunto, che ti sei sforzata troppo durante la giornata o fare quella rampa di scale che prima facevi correndo.
Appunto, prima, il corpo ora ti dice rallenta!
Chiarisco, con sforzo intendo sia fisico che emotivo ed includo perciò l’attività lavorativa, soprattutto se stressante emotivamente.
Inizierai a sentirti, a mano a mano che passano le settimane, sempre più proiettata verso l’incontro con il bambino, verso il parto e verso il cambiamento che ti aspetta e vi aspetta, verso il dopo.
La testa e le emozioni viaggiano: potreste avere molte domande, talvolta oscillare tra ansie e gioie, sicurezze e dubbi.
Potresti sperimentare una certa instabilità emotiva: un momento sei serena, quello dopo piena di dubbi.
Ti sarà sempre più chiaro il concetto del “prima-dopo”: potrebbero nascere timori, paure perchè potresti capire che inevitabilmente una parte di te cambierà dopo la nascita.
Il tema è quello del lasciare andare: un bambino, una parte di te, aspetti della relazione con il tuo compagno, aspetti della relazione con tua madre.
Il bambino si manifesterà sempre più.
I movimenti si fanno più intensi e decisi, esprimerà con maggiore chiarezza ciò che gradisce e ciò che non sopporta.
Al termine della gravidanza, potresti sentirlo spingere verso il basso con la testa, puntare i piedi.
Anche per lui, prove tecniche di venuta al mondo.
I suoi movimenti ti richiamano alla relazione, al dialogo con lui.
Insomma, avrai capito che torna un po’ di caos.
Di cosa ha bisogno la tua borsa per il parto?
- conoscenza dei segnali del tuo corpo
- relazione e dialogo con il tuo bambino
- riposo nella bellezza
- un buon corso di preparazione alla nascita, meglio se di coppia.
- il tuo personalissimo piano del parto
- una valutazione da un osteopata esperto di gravidanza
E ovviamente un’ostetrica al tuo fianco.
Potrai sentire accolte le tue paure, le tue ansie, potrai sperimentare di sentirti competente nel leggere i bisogni del tuo corpo, potrai sperimentare il piacere di stare in relazione con il bambino.
A questo proposito e per prepararti all’idea del parto, ti lascio questa visualizzazione:
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