Cosa accade e cosa fare in gravidanza durante il primo trimestre
Ecco dunque il test positivo.
Una bambina o un bambino ha iniziato la sua storia dentro e attraverso te.
E’ un viaggio lungo mediamente 10 lune, ossia 280 giorni, ossia 9 mesi e 10 giorni, ossia 40 settimane, contando dal primo giorno dell’ultima mestruazione.
E dunque, cosa mettere in valigia per partire?
- Porta vestiti e scarpe comode, dimentica l’orologio.
- Porta un buon libro, che possa darti fiducia nel corpo.
- Porta buon cibo e dimentica la bilancia.
- Porta bellezza e dimentica ciò che non ti piace.
- Porta tempo lento e dimentica la fretta.
- Porta una macchina fotografica, fotografa il mondo e dimentica l’ecografo.
- Porta l’immaginazione e dimentica la certezza.
- Porta l’intuizione e dimentica la delega nella cura.
“In fondo il primo trimestre si svolge nel segreto della pancia, nelle pieghe della parete uterina e nella parte profonda del cervello materno, quella inconscia, istintiva.
Natura vuole che la gravidanza diventi manifesta quando il bambino è impiantato bene e sviluppato nelle sue fondamenta, cioè quando ha la possibilità reale di vivere e nascere”.
(cit. Verena Schmid – ostetrica)
In questa prima parte del viaggio, il bambino è occupato a costruirsi una casa accogliente su un buon terreno (utero), mettere giù fondamenta solide (placenta), comunicare con il geometra (madre).
Utero, placenta e madre sono la triade che ne determinerà il futuro.
La scelta del terreno edificabile è cosa assai ardua. Il concepito cerca un approdo nel grande utero.
Può scegliere un punto preciso nella parete uterina con forza e decisione, oppure può lasciarsi guidare dal caso, può rimanere indeciso per diversi giorni in cerca del giusto luogo per “edificare”.
Quando finalmente trova il giusto terreno, ecco che conosce il “geometra”; le cellule del bambino conoscono quelle delle madre e lui inizia a costruire le fondamenta della sua casa, la placenta.
E oltre questo, tu?
Il test positivo non significa correre per fare esami, ecografie.
Il test positivo è la linea di partenza per l’attesa.
Questa non è passiva nel senso dell’essere inattivo, è passiva nel senso dell’essere recettivi, per poter ricevere il bambino.
Tanti possono essere i cambiamenti corporei, talvolta fastidi, altrettanto diversi potranno essere i sentimenti di questo primo periodo.
Tu che aspetti un bambino, nutriti bene e di bellezza.
Contatta un’ostetrica entro la 10^ settimana e con lei sii protagonista di questo viaggio.
[block id=”2926″]