Vivere un parto difficoltoso: per alcune donne è un trauma reale.

Per alcune donne, la loro esperienza di nascita potrebbe essere stata molto diversa da quella che si aspettavano e forse un’ esperienza estremamente negativa. Molte madri non ne parlano spesso al di fuori della loro rete di supporto fidata ma vivere un parto traumatico è più comune di quanto si possa pensare. I ricercatori stimano che circa il 30% delle donne avverta una qualche forma di sintomi traumatici dopo la nascita. Inoltre, gli studi scientifici confermano che, a prescindere dalla località geografica, dal 4% al 9% delle donne sviluppano il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) dopo il parto. Il parto difficoltoso è davvero un trauma per la donna che lo ha subito, non si può più minimizzare.

È importante sottolineare che l’esperienza di ogni donna è unica e ciò che potrebbe essere traumatico per una donna potrebbe non esserlo per un’altra.

Se hai percepito la tua esperienza di nascita come traumatica, la tua esperienza è reale e valida, indipendentemente da ciò che ti è stato detto quando stavi partorendo o ti viene detto dalle persone attorno a te che spesso banalizzando il sentire materno, tacendolo a suon di frasi fatte: “il bambino è vivo, tu sei viva quindi va tutto bene”.

Il parto è un’esperienza intensa, soprattutto per le mamme al primo figlio che spesso non hanno idea di cosa aspettarsi. Le aspettative creano immagini potenti e desideri. In gravidanza ci si immagina il desiderabile.

I fattori che possono contribuire a rendere traumatica un’esperienza di nascita, secondo l’American Psychological Association, includono il prolasso del cordone ombelicale, il taglio cesareo non pianificato, il parto operativo, il bambino che deve andare in terapia intensiva neonatale, la mancanza di supporto da parte del team medico durante travaglio e parto, sensazione di impotenza durante il travaglio e il parto, una storia di traumi e complicazioni mediche. Le voci delle donne che condividono storie di parti traumatici raccontano di aver subito pressioni nel scegliere il taglio cesareo prima di quanto volessero perché gli operatori sanitari sembravano avere fretta in assenza di urgenze, storie di complicanze mediche impreviste che non si sono sentite in grado di comprendere e gestire emotivamente o ancora si sono sentite respinte nel tentativo di far valere i propri bisogni.

Se ritieni che alcuni aspetti della gravidanza, del travaglio, del parto o dell’esperienza postpartum siano stati impegnativi, traumatici o semplicemente non ti vanno bene, ci sono dei passaggi che puoi adottare per aiutarti a elaborare e guarire da qualsiasi effetto del trauma, e anche per prepararsi ad una nascita successiva con sentimenti di paura ridotti.