La visita ostetrica

Le linee guida italiane sull’assistenza alla gravidanza fisiologica, pubblicate nel 2012, confermano quanto già da tempo le indicazioni internazionali affermano: l’ostetrica è la professionista sanitaria più appropriata per assistere la gravidanza, con sovrapponibile sicurezza rispetto al modello di cura offerto dal medico.

Quello che ne deriva in maniera sostanziale è un aumento complessivo della salute della donna: hanno appunto meno probabilità di sviluppare patologia in gravidanza, maggiori probabilità di un parto naturale, meno episiotomie, fanno meno richiesta di analgesia epidurale infine si dichiarano più soddisfatte dell’assistenza ricevuta al termine del percorso assistenziale.

(FONTI: Cochrane Rew 2013 e Pub Med 2014)

Sono qui per te.

Il mio approccio si basa innanzitutto sul concetto di cura “one-to-one” ossia ad ogni donna la propria ostetrica. È la donna a scegliermi, a riporre in me la sua fiducia.

Allo stesso tempo, il mio scopo assistenziale è renderla protagonista indiscussa del suo percorso assistenziale. La libertà di scelta è quanto sostengo con forza, fornendo informazioni che permettano alla donna stessa di scegliere cosa è meglio per sé, per esempio quale esame del sangue, quale rimedio per un sintomo, quale luogo del parto.

Le donne si sentono protagoniste e io le incoraggio a sentirsi tali. Credo fortemente che le donne non dovrebbero distendersi su un lettino passive, aspettando un responso, dovrebbero pretendere di più che una visita sbrigativa che legge solo gli esami del sangue ma non prevede tempo per le domande.

Io credo che le donne abbiano il diritto di decidere se vogliono essere pesate, se vogliono una visita interna oppure se vogliono solo parlare. Il mio compito è esserci, in tutti i casi, per la donna, con essa, qualunque sia la sua decisione.

L’assistenza viene modulata sulle caratteristiche e necessità di ogni singola donna/coppia affinché il piano assistenziale sia condiviso, oltre che basato sulle Linee Guida Nazionali.

Per concludere, con l’osservazione, l’ascolto e la relazione terapeutica, aiuto la coppia mamma-bambino insieme al papà ad esprimere la propria potenzialità di salute e riconosce eventuali problemi che necessitano la consulenza dello specialista.

Ogni visita è così strutturata e comprende:

  • un tempo per l’ascolto, per porre domande e ricevere chiarimenti: parliamo di come si sente fisicamente ed emotivamente la donna, l’andamento e l’ambiente lavorativo, la dinamica di coppia e famigliare, la relazione con altri bambini presenti. Le donne cercano il confronto su eventuali dubbi e segnali del corpo che non sanno comprendere totalmente. Ricevono rassicurazioni. Ci esercitiamo a capire i segnali del corpo, quelli di salute e quelli di attenzione, a comprendere il bambino in pancia, ad accogliere le dinamiche emotive che accompagnano il percorso della gravidanza.
  • un tempo per il controllo clinico del benessere della mamma e della crescita del bambino. Uso strumenti a basso impatto tecnologico ma il cui utilizzo viene incoraggiato dalle evidenze scientifiche. Uso le mani che toccano la pancia e permettono di scoprire come sta l’utero, il bimbo e il suo posizionamento.
  • un tempo per curare la relazione mamma-bambino e il lavoro corporeo. È spesso previsto un momento di rilassamento finale oppure di massaggio rilassante che aiuta ad alleviare lo stress, a rallentare soprattutto se la routine lavorativa distoglie da un tempo dedicato per la gravidanza.

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