Ritrovare la quiete dopo un parto traumatico.

Guarigione da un parto traumatico

TANTE VIE VERSO LA GUARIGIONE E IL BENESSERE 


Nel mio articolo precedente abbiamo che cosa ci porti a pensare di aver subito un parto traumatico: quali sono i fattori esterni che hanno contribuito e i nostri stati d’animo. Come vi avevo accennato, ci sono dei passaggi che potete adottare per aiutarvi a elaborare e guarire da qualsiasi effetto del trauma, e anche per prepararsi ad una nascita successiva con sentimenti di paura ridotti. Buona lettura.

 

ONORA LA TUA STORIA 

Un passo importante che puoi compiere nell’elaborazione e nella guarigione di un’esperienza traumatica di nascita è lasciar andare qualsiasi supposizione fuorviante che ci sia solo un modo per partorire che sia “giusto” o “migliore”. Ti incoraggio a lasciar andare qualsiasi aspettativa su come e quale sia la “migliore” esperienza di nascita e ad accettare di aver fatto il meglio che potevi nella tua data situazione e con tutte le complicazioni o i fattori imprevisti che hai dovuto affrontare. Sii accogliente con te stessa e il tuo corpo. Trova le occasioni che ti permettano di riconoscere e vederti riconoscere che la tua esperienza e le emozioni che circondano l’esperienza sono reali e importanti.

Se percepisci che la tua esperienza non sia quella che ti aspettavi, che il tuo è stato un parto traumatico, questo ha valore. Oppure, se ritieni che il team medico non abbia onorato il consenso informato o ti abbia parlato in maniera irrispettosa, ha valore. Infine, se volevi che l’esperienza andasse diversamente, questo ha valore. Riconoscere la legittimità delle tue emozioni e sensazioni può aiutarti a muoverti in modo più efficace verso l’elaborazione della tua esperienza. D’altra parte, provare vergogna o incolpare te stessa, può rallentare la tua guarigione.

 

CONDIVIDI LA TUA STORIA DI PARTO 

Una parte importante dell’elaborazione di qualsiasi esperienza traumatica è condividere la tua storia con una rete di supporto di fiducia. Se provi emozioni spiacevoli che riguardano la tua esperienza di nascita o ti senti in colpa per non avere un’esperienza di nascita “ideale”, puoi essere tentata di isolarti o minimizzare la tua storia ed esperienza. Tuttavia, questo serve solo ad aumentare i sentimenti di impotenza o isolamento.

Condividere la tua esperienza di parto traumatico con altri di cui ti fidi può darti l’opportunità di elaborare l’esperienza e ricevere supporto emotivo dagli altri. La ricerca scientifica mostra che passare del tempo con la tua rete di supporto quando sei sotto stress può effettivamente ridurre gli effetti dello stress. Provaci!

 

CONSIDERA L’AIUTO PROFESSIONALE PER ESSERE ACCOMPAGNATA NELLA RIELABORAZIONE DEL TUO PARTO TRAUMATICO 

Può anche essere utile cercare l’aiuto di un professionista che ti guidi attraverso l’elaborazione e la guarigione. Due professionisti che potresti prendere in considerazione sono uno psicoterapeuta possibilmente esperto di traumi perinatali e violenza ostetrica e un’ostetrica, come me, che abbia una formazione post laurea specifica.

La terapia può fornire un ambiente sicuro e contenuto per elaborare ciò che è accaduto e identificare il modo migliore per andare avanti. Un terapeuta può aiutarti a individuare eventuali schemi di pensiero non funzionali al tuo benessere che sono in gioco e aiutarti a identificare come potresti voler gestire eventuali esperienze di nascita future.

Un’ostetrica è una professionista che fornisce supporto fisico, emotivo e informativo continuo a una madre prima, durante e subito dopo il parto per aiutarla a raggiungere l’esperienza più sana e soddisfacente possibile. 

Ti invito a leggere questo contenuto del mio sito: https://www.ostetricamente.com/servizi-attivita/dopo-la-nascita/percorso-di-guarigione-dopo-un-parto-traumatico/

 

AUMENTARE IL CONTATTO E LA CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO CORPO

E infine, se non l’hai già fatto, fissare un appuntamento per prenderti cura del corpo, della cicatrice oppure della salute mestruale.

Nella mia esperienza, quando le donne iniziano a prendersi cura di sè, a toccare la propria pancia o vagina con amorevolezza, ecco che la via della guarigione e integrazione dell’esperienza inizia e/o si consolida. Mettere le mani a contatto con la zona coinvolta nei brutti ricordi, non è spesso semplice. Quando guido le donne nel toccarsi, le emozioni difficili emergono, ritornano le immagini e i ricordi, arrivano le lacrime ma arriva anche poi il momento del sollievo, dell’integrazione dell’esperienza. Le donne ricominciano a “voler bene” al proprio corpo e a se stesse.

E’ un cammino veloce, lento, medio… il ritmo lo scelgono le donne. Io accompagno e sostengo.